"Mamma, ma tu mi uccideresti?"
Ed è notte, mentre tutto si dipinge di luci di Natale, il vento dietro i vetri ci ricorda che l'inverno alla fine è giunto anche qui in Sicilia. E mentre infila il pigiama di pile, mentre attendo di potermi sedere ad un tavolo e leggere 10 email, lei mi pone questa domanda
"Mamma, ma tu mi uccideresti?"
E potrebbe sembrare NORMALE rispondere "Ma come ti viene in mente una cosa del genere?"
Ma non mi và, questa sera, di banalizzare una domanda tanto seria, drammatica, semplice... capisco perchè quella domanda, e provo a trovare una risposta
Allora comincio a dire
"Amore mio, a volte capita che sono molto stanca. Quando metti tutti i giocattoli in disordine e ti dico di riordinarli e mi dici di no. Quando le maestre mi dicono che a scuola hai incollato il banco, quando dobbiamo cenare e tu saltelli perchè vuoi fare le avventure con i puffi o peggio ancora con il film La mummia il ritorno. A volte capita che non sono stanca ma tu fai tanti capricci. Quando è no e tu vuoi che sia sì, quando non ne posso più e allora mi capita di darti uno schiaffo e mi sento male per tutto il giorno e se succede di notte non dormo. E quando succede che lo faccio solo perchè sono più stanca del solito e mi sento così sbagliata, e ingiusta e tu piangi perchè volevi una cosa e non l'avevo capita. A volte capita di sentirmi sola anche in mezzo a tanta gente, ma non capita a lungo. A volte le persone sono davvero tanto sole, e non hanno attorno nient'altro che la loro solitudine. Ma noi siamo fortunati amore mio, noi abbiamo attorno l'universo terrestre e anche quello alieno"
e a questo punto mi chiedi
"anche i calamelonti?"
"Sì, Nina, ma si dice ca-ma-leon-ti"
e tu lo ripeti e io continuo
"Amore mio, le cose orribili che accadono nel mondo mi fanno pensare che esiste una cosa che ancora peggiore dell'odio. Questa cosa è la solitudine. Mi viene da pensare che dietro a cose tanto orribili, c'è molto di più che una donna o un uomo orribili. Io penso piuttosto che vi siano dietro mamme, papà, fratelli, vicini di casa, maestre..... terribilmente sole.Ogni volta che succede una cosa tanto terribile io penso sempre e continuamente a quella persona. Quella persona brutale, assassina, che non può essere mai perdonata nemmeno da tutti gli dei dell'Olimpo, semmai agli dei importasse qualcosa delle disgrazie umane. Io penso alla sua orribile malattia: la follia della solitudine. Io penso sempre a questo. Ed è per questo, amore mio, che non dobbiamo mai per niente al mondo, creare solitudine intorno a noi. Più siamo uniti, e più ricerchiamo la fratellanza tra i nostri simili e più possiamo evitare che cose tanto orribili accadano ancora
"Mamma, ma non hai risposto alla mia domanda, io ti ho chiesto se tu,,,, se tu mi uccideresti"
Hai ragione, scusami, non ho risposto, allora adesso ti rispondo. Se un giorno qualcuno, un angelo, o uno spirito, un oracolo, dovessero dirmi che un giorno io ti ucciderò strangolandoti, io quel giorno stesso mi farei tagliare le mani. Io preferire morire mille volte pur di non vederti soffrire e vorrei morire mille volte pur di non vederti morire. Perchè tu sei sangue del mio sangue, carne della mia carne. Ma questo non è ovvio e scontato. Non basta il legame di sangue, non basta sapere che sei nata da me. Infatti devi sapere che a volte sono stata così stanca da aver pensato persino di uccidere me stessa pur di non sentire più quella sensazione opprimente della stanchezza dell'anima. Ma proprio non ce l'ho fatta. Alla fine mi sono resa conto di una cosa tanto semplice, amore mio, ed è questa. IO NON SO COME SI FA, AD UCCIDERE.......
Nessun commento:
Posta un commento