martedì 28 maggio 2019

sognando



Sono una sognatrice compulsiva, credo di averlo detto centinaia di volte ma non mi stanco mai di ripeterlo. Sogno tantissimo, mentre dormo e soprattutto mentre sono sveglia. Stanotte ho dormito poco ché sono stata tormentata dal risultato delle elezioni e dal mal di testa, ma durante quelle poche ore di sonno ho fatto un sogno dei miei, uno di quei sogni simpatici che mi piace raccontare. Ero ad una cerimonia, luogo sconosciuto e situazione insolita. C’erano persone famose, lampadari di cristallo, banchetti di cocktail e antipasti e per fortuna tanta luce. Indovinate chi era la protagonista della serata? Proprio io. Essendo un sogno in soggettiva, ahimè, non sono riuscita a vedere come fossi conciata per l’occasione. Spero di essere stata per lo meno decente, che qualcuno sia riuscito a truccarmi e che non abbia avuto ai piedi le solite scarpe da ginnastica. Tra un convenevole e l’altro con persone a me sconosciute, mi ritrovo sul palco, o quello che doveva essere un palco, tra gli applausi. Comprendo, nello strano modo di comprendere dei sogni, che si tratta di un premio per la migliore sceneggiatura. La cosa mi rende ancora più felice, era stata per me una sorpresa, come se qualcuno mi avesse portato lì a mia insaputa - e a questo punto credo davvero di aver avuto ai piedi le scarpe da ginnastica-. L’evento mi riempie così tanto di gioia che non riesco a parlare e comincio a balbettare in uno straordinario e scorrevole inglese. E mentre sono lì che balbetto qualcosa al cospetto di una presentatrice in abito lungo e un qualcuno simile a Tim Burton dai capelli rossi, ecco che appare proprio al centro del mio campo visivo Woody Allen! Lui è lui con tutti i suoi anni -di solito l’ho sognato ancora giovane- e mi sorride. Così continuo a balbettare frasi che fanno sorridere e ridere tutti i presenti in un misto di commozione e tenerezza
<<I thing you are special>>
Dico fissando Woody Allen negli occhi che stranamente riesco a vederli entrambi senza dover scegliere tra l’occhio destro e il sinistro.
Poi lui mi prende le mani, i miei occhi si trasformano formando cuoricini perchè nonostante tutti I suoi anni, porca miseria, è il mio Woody Allen, l’uomo che ha contribuito alla mia costruzione emotiva, immagine dell’altro e distruzione sociale: il mio miglior psicoterapeuta insomma! Lui mi prende le mani e continuando a guardarmi dice qualcosa che non riesco a capire ma faccio lo stesso di sì con la testa e sempre balbettando gli rispondo
<<I love you>>
E poi mi sveglio che una zanzara mi aveva punto sul naso!