lunedì 27 novembre 2017

NO AL RAZZISMO CONTRO I DISABILI DELLA VISTA

#falsiciechiofalsainformazione #noalrazzismo #informiamoci
UN DISABILE DELLA VISTA PUO’
Cucinare da solo, lavarsi, rassettare casa, passeggiare, lavorare ed andare a lavoro, prendere il treno, avere un cellulare, mangiare un gelato…
Ma resta ugualmente un cieco o un ipovedente
PERCIO’…
Puniamo i truffatori ma non diamo un’immagine sbagliata della disabilità visiva
NO AL RAZZISMO INDOTTO DALLE EMITTENTI TV CONTRO I DISABILI DELLA VISTA

PASSAPAROLA…

mercoledì 1 novembre 2017

come trovare un oggetto PERDUTO

E’ il primo giorno di vacanze, il primo di una lunga settimana. Sono le nove e trenta del mattino e nonostante mi fossi alzata alle sette circa, la casa regna nel caos più totale: letti disfatti, tavolo con i resti della colazione, bambina in stato brado che pascola tra le lenzuola disfatte del suo lettino su cui sopra è stata trasferita in ordine sparso metà della sua cameretta. In camera da letto tra pigiami quotidiani pantofole e vestiti da selezionare tra sporco puzzolente e accettabile c’è più o meno lo stesso delirio mentre nel salone albergano due stendini pieni di biancheria che attende di essere piegata o stirata e sui tavoli del computer… nemmeno a dirvelo!
Insomma dicevo, sono le nove e trenta del mattino e “PEEEEE” 
il citofono. 
Con molta spensieratezza penso
Il postino!
E vado a rispondere perché nonostante in questo gioco del postino tutto il palazzo si ritrova a chiedere chi è dai rispettivi citofoni e qualcuno impreca, a me piace essere educata, e poi non si sa mai, è giorno di mercato potrebbe essere “la nonna!!”. Così rispondo e invece chi è? Anzi, chi sono? La migliore amica di Nina con la madre e la sorellina
“Ieri abbiamo provato a chiamare per i compiti ma non hai risposto così visto che stiamo andando al mercato siamo venute direttamente a casa”
Il mercato è vicino casa mia. Bene, dico, accomodatevi.
Li faccio entrare in quel salone che in realtà è un mix tra ludoteca e centro sociale, sul divano in un lampo faccio spazio facendo scomodare peluches macchinine e dinosauri
(non guardando ai peli di dolcina ma su questi ultimi chiudiamo un occhio)
Insomma la mamma di Zeneb e Safà è bellissima. Ha un abito lungo comprato al Marocco questa Estate, e sembra una principessa, tutto di seta con fulard abbinato.
Io: pigiama rosa in pile con cuoricini neri, capelli che sembro uscita dal film Ammagheddon ma lei è cordiale e mi suggerisce di non preoccuparmi perché anche lei quando è in casa ed è festa rimane allo stato brado.
Dopo un po’ le bambine implorano la madre di poter restare a giocare con Nina. Penso che va bene e lei senza farselo ripetere due volte (io veramente dopo aver scritto i compiti alla bambina in una confusione di libri avevo già preso i due giubbini) mi dice soddisfatta
“Allora io vado al mercato e poi ritorno”
E mentre velocemente scende le scale
“vi raccomando bambine non fate arrabbiare Simona”
Chiudo la porta e le bambine hanno già lanciato le scarpe in mezzo al corridoio e si sono impossessate di TUTTO in cameretta
Dopo circa un quarto d’ora Zeneb preoccupata annuncia di aver perso  lo Slime
Io faccio una faccia da “L’esorcista il ritorno con scopa elettrica” perché dovete sapere che lo Slime è una cosa infida che io odio profondamente. E’ una schifezza molliccia che si appiccica e di cui bisogna avere la massima attenzione.
Trasformandomi in Maria Montessori invoglio le bambine a cercarlo (per fortuna è facile perché si trovavano dentro la cameretta) allora suggerisco per prima cosa sopra e sotto il letto. Ma niente. Sopra e sotto il letto c’è il delirio ma non lo Slime. Dopo una mezz’ora di ricerca mi arrendo e le lascio giocare. So che dovrò cercarlo io ma sarà un’impresa folle visto che questo slime quando si deposita su una superficie ne assume la forma. Se è a terra, quindi, sarà spiaccicato sul pavimento letteralmente, se è su un libro sarà appiccicato interamente alla copertina del libro. Insomma, il panico. Dopo aver ordinato la camera inizio la ricerca e dopo aver rastrellato tutto il pavimento comprendo che è una missione impossibile. Allora nonostante mentre ci fossero le bimbe io ho fatto dieci cose contemporaneamente ho cercato di ricordare quello che avesse fatto Zeneb aiutata da Nina. Alla fine dopo due ore torna la mamma, le bambine volano via e io resto sola con il mio mistero. Dov’è finito lo Slime. Mi sforzo di ricordare che le bambine appena arrivate hanno preso questo coso, prima Safà, poi Zeneb, poi si sono messe i vestiti di carnevale e la parrucca, allora vado nell’armadio cerco con le mani centimetro per centimetro sui vestiti nell’armadio e dentro la parrucca. Niente! Poi mi ricordo che Zaneb aveva anche scoperto i tre libri di Nina “Diario di una schiappa” e ne aveva presi due. Conoscendo la psicologia dei bambini, so che, se un po’ tra loro si somigliano, i bambini hanno il vizio di lasciare ciò che hanno in mano nel punto in cui trovano qualcos’altro che li interessa. Dovunque esso sia. Mi chiedo. Dov’erano messi i libri adesso? Di solito i libri sono nella libreria ma diario di una schiappa aveva un’altra destinazione. Ma io non la ricordavo più. E allora PENSA PENSA PENSA (come avrebbe detto Winnie the Pooh” e mi ricordo. Certo che mi ricordo diario di una schiappa stava esattamente... QUA! Infilo la mano in uno spazio libero esattamente lo spazio per i libri sopra la mensola di una piccola libreria. Nemmeno guardo quando sento tra le mie dita ed un peluche regalatomi da mia madre ai tempi di Coccolino concentrato … lui! Lo schifoso Slime! Metà dello Slime è attaccato al culetto del peluche, Nina felice esclama
“Sembra che abbia fatto la cacca!!”
Ma per fortuna il contatto con il peluche è durato solo poche ore. Adesso lo slime oltre ad essere croccante e anche un po’ peloso ma va bene così
“Mamma, cavolo perché se tu sei quasi cieca riesci a trovare sempre tutto?”
In realtà ha ragione, ma il segreto è che forse a noi retinopatici viene dato in dotazione un cervello di ricambio, perché non credo che con un solo cervello si possano fare tutti questi ragionamenti. Così spiego a nina che chiunque (FORSE) può farlo
“Ho ripercorso le cose che ha fatto Zeneb prima di perdere lo Slime, e alla fine l’ho trovato e sai qual è il segreto? Il segreto è osservare, anche se non vedi, osservare tutto quello che ti sta attorno. Ad esempio Nina cos’è accaduto in questo momento?
Nina resta in silenzio
“che tu mi stai parlando?”
Sì, rispondo, certo ma anche che Dolcina è uscita da sotto il letto per andare a vedere Piccola che nel frattempo dalla stanza accanto ha fatto rumore con la ciotola del cibo perché ha fame.
Ma Nina è già volata da un’altra parte urlando
“si si ho capito ho capito CONCENTRAZIONE!”

Ed è solo trascorsa mezza giornata!

giovedì 28 settembre 2017

Che cosa accade talvolta alla mente umana quando si perde in un pensiero di rabbia, quando non si riesce a ragionare.
A volte resti paralizzato da pensieri che altrimenti non avresti mai avuto. E' così terribile pensare che saresti capace di fare del male, di farti del male. E quanto è sottile quel filo che tiene appeso l'impulso alla razionalità.
Ho bisogno di stare da sola, raccolta in un angolo di tempo in cui tutto passa lento e il respiro attraversa il corpo...
Forse è che a volte il pensiero del male che ha spesso colorato di nero la tua vita affiora nel bel mezzo di uno spettacolo, senza che nemmeno te ne accorgi. 
Pensi di essere riuscita ad andare avanti, a crescere a seguire la ua strada a realizzare i tuoi sogni. Ma il seme del male custodito nel profondo della tua anima affiora, senza avvisarti, ti senti così dolorosamente capace di tutto, come se il tuo cervello ed il tuo cuore fossero altrove. 
Sono così terribilmente sola di fronte a questo mio pensare...

domenica 24 settembre 2017

perdersi

Quelle volte che arrivi inaspettato, 
come un battito forte
come riprendere il respiro 
così che ti desidero tanto e nonostante il tempo
e nonostante questa pioggia di lacrime
nonostante mi hai spezzato il cuore
rivoltato l'anima
ogni mio sogno infranto...
cosa c'è di buono in questo amore
perduto 
perduta che sono!

domenica 17 settembre 2017

D'ombra



Talvolta mi rivesto d'ombra,
nel bisogno di intuire le linee, mentre l'aria gonfia lentamente i polmoni, di aria e di emozioni.
Ombra che nasconde i sorrisi incerti, la malinconia, le frasi perdute. 
E mi piace poter seguire l'onda di un silenzio che non è mai silenzio. 
In una penombra calma, lontana dai rumori di ogni giorno, lontana persino dalle cose che si vedono belle! 
Ecco! Ritrovo qualcosa che avevo perduto nella luce:
ritrovo la bellezza di un profumo, di un respiro, di una piuma leggera che si posa sulla mia mano. 
E non c'è nessun motivo di aver paura, mentre la notte lentamente nasconde i colori e le forme e tu ti addormenti perduta in un mondo di sogni

giovedì 14 settembre 2017

Sai quanta strada c'è per giungere al tuo cuore?
Più di tutta la strada che percorro ogni giorno e per ore.
Quanta strada spesso da sola e senza fermarmi un attimo e senza bere un sorso d'acqua.
Quanta strada c'è per raggiungere il tuo cuore e come vorrei potertelo dire.
che ti amo
intendo
che ti amo così come sei
e pensavo che ti amo sempre
anche quando mangi le mie patatine e ti pulisci le mani sulla mia maglietta
ti amo rubandoti il tempo, senza che te ne accorgi
come si amano i limoni aspri che danno i brividi
e su tutta la pelle non vorrei sentire altro che questo respiro
fresco e aspro.
Ed ecco che adesso sei tu a rubare il mio tempo
questi istanti di giornata
questi lunghi passi per giungere al tuo cuore
che li senti, li senti e ti volti altrove.
E poi ritorni come ogni giorno, dopo un giorno su questo palco sempre nuovo, a ricordarmi che ci saremo sempre

venerdì 1 settembre 2017

I sogni di Lara- lettera di Lara

La verità è che non mi piace.
Mi piaci tu, mi piacciono i tuoi occhi belli come il sole e il tuo modo di essere e di parlare, mi piace quello che fai e come lo fai, i tuoi pensieri e il modo che hai di parlare e di costruire cose belle ogni giorno. Mi piace la tua presenza e i tuoi sorrisi e le pose forse imbarazzate delle foto e mi piace quel modo che hai di prendere in giro. Ma la verità è che non mi piace. Non mi piace essere così come sono, non mi piace l'ambiguità e tutto ciò che non si capisce, tutto ciò che non voglio e non posso capire. Non mi piace sentirmi così come mi sento oggi e non sentire parole d'amore e sentirmi stupida per questo. Non mi piace essermi illusa per tanto tempo, essermi "abituata" al tuo amore e alle parole di gioia e di vita che avevi per me. Non mi piace questa cosa che tu chiami amicizia, che trovi normale e scontato fare l'amore senza amore, che trovi normale e scontato che la mia generazione sia così, che trovi normale e scontato che io mi adegui...
come se davvero io potessi avere gli anni della mia generazione, se così fosse non ti amerei
se così fosse non sarei qui.
Io non sono normale e scontata
Non mi piace stare male per te
non mi piace l'idea di averti dato l'anima
non mi piace questo continuo mio
elemosinare qualcosa che non c'è
L.V

domenica 13 agosto 2017

pensieri....

Sì, siamo vivi!
costruendo una terra di storia, meraviglia, curiosità,
dove niente è scontato, niente è gratuito, niente è banale.
Tu che sei piccola e trovi sempre il bello come solo i bambini sanno fare, un altro anno sta per passare, e presto saranno nove

giovedì 3 agosto 2017

Ludovico/Francesca

Ludovico in un abbraccio le aveva detto che niente era cambiato,
sebbene il tempo che gli restava fosse poco. Era poco come sporgersi da un dirupo senza nessuno a proteggerti dietro, a ripararti davanti
"Sai che ti ho amato sempre, e ti ho dato l'anima, così com'è, anche incerta nei colori"
E anche se lo sapeva, desiderava davvero sentirselo dire
"Tutte quelle storie sul fatto che non è necessario dirselo ..."
"No, infatti non lo è"
"Il pastore sai, ha una dozzina di pecore, sono poche, ma fanno buon latte, si preoccupa per loro ma non ha bisogno di dire niente, le lascia uscire, le fa mangiare, le riporta all'ovile. Sono pecore e a loro basa questo"
"Ma loro non sanno, quanto amore c'è in quei gesti ordinari"
Ludovico aveva sempre la risposta pronta, ed ogni risposta era buona purchè anche quel giorno aveva evitato di dire "ti amo"
"che non è la stessa cosa di ti voglio bene"
E' che siamo stati abituati male, con le parole.
Saprai che non ti penserò più dal momento in cui vivendo qualcosa di straordinario non verrò a raccontartelo.
E invece, vivendo qualcosa di straordinario, quasi ogni giorno penso che non vorrei essere con nessun altro al mondo che con te. Che ho desiderio di raccontarlo all'universo intero, ma a te per prima
Perchè quando lo racconterò la prima volta la mia voce vibrerà come corde di un'arpa e questo lo riservo solo a te. E quando mi accade qualcosa di straordinario penso alla faccia che faresti tu al mio posto, alle cose che diresti, al luccicare dei tuoi occhi.
Ecco perchè non serve dirti ti amo, se posso dirti qualcosa di più grande
S.C #ludovicoefrancesca

mercoledì 21 giugno 2017

D'Estate

E' buffo, lo so
arriva l'Estate
tu vuoi restare da solo a contemplare il verde nei tuoi ricordi immersi in un paesaggio di silenzi e di incanto
io invece vorrei poterti camminare accanto
e chiacchierare sotto l'ombra dei portici
mano nella mano, e parlare di quello che faremo
di quello che sogniamo.
Io ti racconterei dei miei progetti, del romanzo che ho
cominciato ormai da mesi
del teatro, della voce, della musica
e tu mi parleresti di quanti sogni avresti ancora
da far nascere e da realizzare.
E poi che un pò sei stanco
ma sempre vivo
in tutto quello che fai e che pensi e che dici.
E poi pranzeremmo con un gelato
guarderemo i turisti con l'aria frastornata i cappellini e i sandali coi calzini.
E rideremo di loro
E rideremo di noi.
Invece aspetto un pò in disparte che un'altra stagioni inizi
e lentamente anche lei lascerà questo cielo per 
andare altrove
e sorrideremo finalmente insieme
dopo aver giocato a lungo con il tempo
e infine ancora un altro Autunno 
ci abbraccerà di rosse foglie
Simona

domenica 18 giugno 2017

pensieri su un viale

Ed è giunta l'Estate, così anche per noi.
Il mare ci ha atteso con la sua danza di onde cullate dal vento, che cullava anche noi. E ci portava odori e antichi ricordi.
E' giunta anche per noi, l'Estate e il caldo torrido, e le lucertole sui muretti di pietra, le api ronzanti tra i rovi di more.
E mentre corri inseguendo un gatto, penso che è meraviglioso vederti crescere ogni giorno che passa.
E non c'è cosa più bella.
Anche se io sono sempre vento, tempesta, sono sempre mare agitato e neve gelida, nonostante questo caldo torrido. la mia anima è sempre in preda a mille emozioni che non so spiegare.
E non ci sei solo tu, con il tuo dolce sorriso a rischiarare le tenebre.
Vorrei che fosse tutto più semplice.
Invece no, le mie giornate sono sempre un eterno inseguimento di cose spesso inutili.
E tutto quello che non sono capace di lasciare perdere...
perdere per strada, come se fosse quasi per sbaglio.
Forse non sarei io
forse non saremo noi

sabato 27 maggio 2017

La vita è una cosa meravigliosa... se si ha coraggio!

Sono nata e cresciuta un pò da falsa vedente, anche se non ho mai potuto fare quelle cose che realmente fanno i vedenti e questo ha generato in me una serie infinita di complicazioni.
Nonostante tutto ho cercato di fare del mio meglio per essere felice. I risultati? Diciamo che nessuno al mondo è poi veramente e completamente felice e come dico sempre io "poteva andare peggio!" e lo dico ovviamente sempre con un sorriso.
Oggi mi ritrovo a vivere tra persone "multidotate" cercando e sforzandomi di capire cosa vuol dire, ancora oggi, la parola "normalità". A distanza di anni e con il tempo perciò mi sono resa sempre più conto che ciò che fa la differenza è la capacità di avere una mente aperta a mille diverse visioni del mondo.
Non ho fatto cose grandiose, ma un pò ci ho provato e ci provo ancora oggi.
E' tutto molto complicato, sebbene interessante.
Ho voluto, nonostante le mie difficoltà, affrontare il mondo così un pò come fanno tutti. Ho frequentato luoghi che frequentano tutte le persone che ne hanno voglia, senza dover per forza spiegare, inizialmente cosa mi distingueva dagli altri. E' il pregio e la condanna di avere qualcosa che soprattutto agli esordi è invisibile. L'unica cosa che ti rende diversa è sicuramente lo sguardo accigliato, l'essere quasi sempre imbranato, la lentezza nei movimenti in luoghi in penombra e sconosciuti. Ma comunque ho provato a frequentare luoghi di culto, partiti, movimenti, università, senza supporti e aiuti (anche se gli ultimi anni di università ho dovuto chiedere un tutor per accompagnarmi alle lezioni serali) ed infine dopo tanti anni quando la mia vista era ormai abbastanza compromessa ho anche deciso di fare teatro. Non avevo molte pretese ed ero certa avrei dovuto affrontare molte difficoltà ma ho cercato di vivere questa cosa con tranquillità e devo dire che sin dal primo momento le mie difficoltà non sono state diverse dalle difficoltà degli altri. Ho avuto la fortuna di trovare una mente giovane capace di far comprendere che in teatro ma credo così come nella vita, tutti dobbiamo adattarci a tutti. E non esiste che sia io a dovermi adattare a te, ma con intelligenza, spirito di sopravvivenza, ironia, capacità evolutive ecc ecc tutti ci adattiamo a tutti.
E' stata una bella esperienza che spero di poter ripetere e all'interno di questa esperienza non mi sono mai sentita emarginata per il fatto di non vedere come gli altri, anzi, piuttosto spesso mi sono sentita sopravvalutata! 
Eppure c'è chi ancora mi dice "Non hai continuato il teatro perchè sei quasi cieca e non vedi un tubo e quindi ti hanno un pò discriminato?" Beh a causa degli orari spartani credo di essermi autoemarginata per il fatto che sono una mamma, ma non è nemmeno questo il punto... sono scelte mie e non c'entra assolutamente niente questo. Piuttosto penso che le persone che mi hanno posto questa domanda siano le prime a pensare che io, in quanto non vedente, o ipovedente non possa fare teatro, o altro ancora. Poi però rifletto meglio e dico che forse il problema è nostro.
Se noi fossimo sempre meno ghettizzati e ghettizzanti, se imparassimo ad uscire un pò più fuori e se mostrassimo quello che si può fare (anche correre su un palco, fare le piroette e cose del genere, ovviamente provando "FORSE" un pò di più) allora le persone potrebbero comprendere meglio.
Ci sono domande che ancora oggi mi rivolgono, è normale che sia così, le persone che fanno domande sono le migliori, vuol dire che hanno voglia di comprendere, di imparare, vuol dire che sono interessate. Mi chiedono come può suonare una persona se non ci vede, come si fa ad utilizzare il cellulare, come si può cucinare, lavare i panni, fare l'amore, soffiarsi il naso e tanto altro ancora...
Ovviamente il mondo della disabilità è spesso colmo di gente acida che si imbufalisce se qualcuno con garbo o curiosità pone domande anche semplici e per noi banali. Ma per fortuna non sono tutti così!
E inoltre non credo affatto che per comprendere qualcuno bisogna per forza vivere come vive lui. Non servono poi a tanto le cene al buio se non hai la predisposizione mentale di accettare semplicemente gli altri per ciò che sono.
IMPARIAMO A CHIEDERE, qualsiasi cosa noi siamo
C'è un mondo da scoprire oltre il nostro naso, oltre i nostri tragitti, le strade che percorriamo, i luoghi comuni, gli stereotipi, le chiusure mentali, le paure...
E nelle nostre città, che sono belle, affascinanti, pieni di tramonti incantevoli, di mare, di sole, di cose profumate, di luoghi in cui andare e gente da conoscere, cerchiamo di vivere così come mi hanno insegnato in teatro. Viviamo considerando tutti gli altri. 
E se siamo come dicono la razza più intelligente tra gli esseri viventi cerchiamo di fare qualcosa perchè pure io ne possa essere convinta.
E cos'altro dire... oggi....
E riguardo le paure, ecco, vorrei imparare a superarne almeno un paio per riuscire a fare almeno la metà (tanto per iniziare) di tutte le cose belle che vorrei poter fare!
S.C

domenica 9 aprile 2017

La prima poesia della mia bimba (8 anni)

Amica farfalla
Arrivi in Primavera e colori il mondo con la tua bellezza
Hai un sottile vestito come una fatina di cristallo lucente
Indossi tutti i colori dell’arcobaleno e giochi tra le nuvolette nel cielo
Ti diverti come una bimba felice in un sogno
Scherzi con i bimbi, tra gli alberi
Tu fai germogliare di gioia il cuore dei bambini
Nina Di Giovanni