E’ il primo giorno di vacanze, il primo di una lunga
settimana. Sono le nove e trenta del mattino e nonostante mi fossi alzata alle
sette circa, la casa regna nel caos più totale: letti disfatti, tavolo con i
resti della colazione, bambina in stato brado che pascola tra le lenzuola
disfatte del suo lettino su cui sopra è stata trasferita in ordine sparso metà
della sua cameretta. In camera da letto tra pigiami quotidiani pantofole e
vestiti da selezionare tra sporco puzzolente e accettabile c’è più o meno lo
stesso delirio mentre nel salone albergano due stendini pieni di biancheria che
attende di essere piegata o stirata e sui tavoli del computer… nemmeno a
dirvelo!
Insomma dicevo, sono le nove e trenta del mattino e “PEEEEE”
il citofono.
Con molta spensieratezza penso
Il postino!
E vado a rispondere perché nonostante in questo gioco
del postino tutto il palazzo si ritrova a chiedere chi è dai rispettivi
citofoni e qualcuno impreca, a me piace essere educata, e poi non si sa mai, è
giorno di mercato potrebbe essere “la nonna!!”. Così rispondo e invece chi è? Anzi,
chi sono? La migliore amica di Nina con la madre e la sorellina
“Ieri abbiamo provato a chiamare per i compiti ma non
hai risposto così visto che stiamo andando al mercato siamo venute direttamente
a casa”
Il mercato è vicino casa mia. Bene, dico, accomodatevi.
Li faccio entrare in quel salone che in realtà è un mix
tra ludoteca e centro sociale, sul divano in un lampo faccio spazio facendo
scomodare peluches macchinine e dinosauri
(non guardando ai peli di dolcina ma su questi ultimi
chiudiamo un occhio)
Insomma la mamma di Zeneb e Safà è bellissima. Ha un
abito lungo comprato al Marocco questa Estate, e sembra una principessa, tutto
di seta con fulard abbinato.
Io: pigiama rosa in pile con cuoricini neri, capelli
che sembro uscita dal film Ammagheddon ma lei è cordiale e mi suggerisce di non
preoccuparmi perché anche lei quando è in casa ed è festa rimane allo stato
brado.
Dopo un po’ le bambine implorano la madre di poter
restare a giocare con Nina. Penso che va bene e lei senza farselo ripetere due
volte (io veramente dopo aver scritto i compiti alla bambina in una confusione
di libri avevo già preso i due giubbini) mi dice soddisfatta
“Allora io vado al mercato e poi ritorno”
E mentre velocemente scende le scale
“vi raccomando bambine non fate arrabbiare Simona”
Chiudo la porta e le bambine hanno già lanciato le
scarpe in mezzo al corridoio e si sono impossessate di TUTTO in cameretta
Dopo circa un quarto d’ora Zeneb preoccupata annuncia
di aver perso lo Slime
Io faccio una faccia da “L’esorcista il ritorno con
scopa elettrica” perché dovete sapere che lo Slime è una cosa infida che io
odio profondamente. E’ una schifezza molliccia che si appiccica e di cui
bisogna avere la massima attenzione.
Trasformandomi in Maria Montessori invoglio le bambine
a cercarlo (per fortuna è facile perché si trovavano dentro la cameretta)
allora suggerisco per prima cosa sopra e sotto il letto. Ma niente. Sopra e
sotto il letto c’è il delirio ma non lo Slime. Dopo una mezz’ora di ricerca mi
arrendo e le lascio giocare. So che dovrò cercarlo io ma sarà un’impresa folle
visto che questo slime quando si deposita su una superficie ne assume la forma.
Se è a terra, quindi, sarà spiaccicato sul pavimento letteralmente, se è su un
libro sarà appiccicato interamente alla copertina del libro. Insomma, il
panico. Dopo aver ordinato la camera inizio la ricerca e dopo aver rastrellato
tutto il pavimento comprendo che è una missione impossibile. Allora nonostante
mentre ci fossero le bimbe io ho fatto dieci cose contemporaneamente ho cercato
di ricordare quello che avesse fatto Zeneb aiutata da Nina. Alla fine dopo due
ore torna la mamma, le bambine volano via e io resto sola con il mio mistero. Dov’è
finito lo Slime. Mi sforzo di ricordare che le bambine appena arrivate hanno
preso questo coso, prima Safà, poi Zeneb, poi si sono messe i vestiti di
carnevale e la parrucca, allora vado nell’armadio cerco con le mani centimetro
per centimetro sui vestiti nell’armadio e dentro la parrucca. Niente! Poi mi
ricordo che Zaneb aveva anche scoperto i tre libri di Nina “Diario di una
schiappa” e ne aveva presi due. Conoscendo la psicologia dei bambini, so che,
se un po’ tra loro si somigliano, i bambini hanno il vizio di lasciare ciò che
hanno in mano nel punto in cui trovano qualcos’altro che li interessa. Dovunque
esso sia. Mi chiedo. Dov’erano messi i libri adesso? Di solito i libri sono nella
libreria ma diario di una schiappa aveva un’altra destinazione. Ma io non la
ricordavo più. E allora PENSA PENSA PENSA (come avrebbe detto Winnie the Pooh”
e mi ricordo. Certo che mi ricordo diario di una schiappa stava esattamente...
QUA! Infilo la mano in uno spazio libero esattamente lo spazio per i libri
sopra la mensola di una piccola libreria. Nemmeno guardo quando sento tra le
mie dita ed un peluche regalatomi da mia madre ai tempi di Coccolino
concentrato … lui! Lo schifoso Slime! Metà dello Slime è attaccato al culetto
del peluche, Nina felice esclama
“Sembra che abbia fatto la cacca!!”
Ma per fortuna il contatto con il peluche è durato solo
poche ore. Adesso lo slime oltre ad essere croccante e anche un po’ peloso ma
va bene così
“Mamma, cavolo perché se tu sei quasi cieca riesci a
trovare sempre tutto?”
In realtà ha ragione, ma il segreto è che forse a noi
retinopatici viene dato in dotazione un cervello di ricambio, perché non credo
che con un solo cervello si possano fare tutti questi ragionamenti. Così spiego
a nina che chiunque (FORSE) può farlo
“Ho ripercorso le cose che ha fatto Zeneb prima di
perdere lo Slime, e alla fine l’ho trovato e sai qual è il segreto? Il segreto
è osservare, anche se non vedi, osservare tutto quello che ti sta attorno. Ad esempio
Nina cos’è accaduto in questo momento?
Nina resta in silenzio
“che tu mi stai parlando?”
Sì, rispondo, certo ma anche che Dolcina è uscita da sotto il letto per andare a vedere Piccola che nel frattempo dalla stanza accanto ha
fatto rumore con la ciotola del cibo perché ha fame.
Ma Nina è già volata da un’altra parte urlando
“si si ho capito ho capito CONCENTRAZIONE!”
Ed è solo trascorsa mezza giornata!