Ipo… chè?!?!
di Simona
Caruso
Ecco un
alieno entra in un negozio, indossa un paio di occhiali da sole, le lenti sono di
colore arancione, molto fashion. Entra con una compagna sottobraccio, ma appena
varcata la porta d’entrata, lei si stacca dal suo braccio e va decisa verso il
reparto donna. E’ una cosa che succede puntualmente a tutti gli alieni di
questo genere: sapete no che ci sono diversi tipi di alieni i grigi, i
visitors, gli ipovedenti. L’alieno davanti la porta si blocca. Resta immobile
mentre gli occhi roteano in ogni direzione fingendo tranquillità. La cassiera, donna
alta un metro e qualcosa, seduta dietro la cassa, saluta con tono perplesso ma
sorridente “BUONGIORNO”
L’alieno si
volta verso la direzione da cui proviene la voce e risponde “BUONGIORNO A LEI”
ma si capisce chiaramente che il suo sguardo è rivolto verso lo scaffale delle
cravatte, appiccicato alla cassiera ma un po’ più a sinistra anzi ché verso i
suoi occhi blu intensi. Una commessa gli si para davanti sorridendo e chiede se
ha bisogno di aiuto. L’alieno toglie gli occhiali e si ritrova abbagliato dal
neon troppo acceso del negozio, dall’astigmatismo, mosche volanti (sicuramente
mosche aliene che vede soltanto lui) e bagliori di luce che appaiono ad
intermittenza ed infine sì, anche dalla bellezza della commessa. Risponde “sì,
avrei bisogno di una t-shirt non troppo elegante ma nemmeno troppo casual” la
commessa sorride annuendo “venga con me”
Ed è lì che
inizia la corsa frenata dell’alieno dietro la commessa che sfreccia tra banconi,
scaffali e vestiti appesi sulle grucce. Alla seconda traversa la commessa
sparisce, l’alieno resta incerto mentre la compagna parla al telefono mille
miglia lontano da lui. Cerca con gli occhi ma senza far capire troppo che sta
cercando, quando ad un tratto sente la commessa che a mezzo metro da lui, con
tono un po’ perplesso dice “qui ci sono le t-shirt” l’alieno le osserva un po’
imbarazzato, ne prende una e afferma “questa gialla va benissimo” la commessa
sorride “questa è rosa” l’alieno sorride a sua volta “mi scusi, signorina, ma
sa, sono ipovedente, un po’ discromatico…”
La commessa
corruccia la fronte e chiede “ipo…cheee!?”
“ipovedente…
non ci vedo molto bene…”
La commessa
curiosona e nel vano tentativo di essere utile suggerisce “beh, esistono gli
occhiali” allora l’alieno spiega che sì è vero, esistono gli occhiali ma non
per il tipo di problema che ha lui. “Sa io non vedo tutto quello che ho
attorno, vedo ha presente come attraverso un buco della serratura e quindi è
difficile seguire le persone mentre corrono se nel frattempo devi stare attento
a non schiantarti contro il resto del mondo” la commessa sembra ancora più
turbata ma interessata. Ed è difficile, credetemi trovare persone curiose e
interessate al tempo d’oggi
“e quindi mi
vedi tutta sfocata, vedi solo le ombre se mi guardi in faccia vedi solo un
ombra…”
L’alieno la
interrompe “No, no… se ti guardo in faccia vedo solo il tuo naso”
La commessa
adesso è sola con i suoi pensieri e dopo un attimo di silenzio conclude “certo
che ce n’è al mondo…”
E l’alieno
mentre esamina con attenzione la t-shirt gialla (o rosa) si chiede quale
potrebbe essere il soggetto nascosto di quella osservazione: “pazzi? Seduttori bizzarri?
T-shirt?”
A quel punto
la commessa afferra la t-shirt rosa (o gialla) e gli dice “mi segua la portiamo
alla cassa” e si avvia alla cassa, stavolta con passo più lento, di tanto in
tanto si volta per vedere se l’alieno la sta seguendo e chiede “tutto bene?”
l’alieno risponde di sì, finalmente giungono alla cassa e la compagna lo
attende con in braccio una valanga di capi di abbigliamento “hai trovato la tua
t-shirt tesoro?” l’alieno risponde felice di sì, la cassiera di mezzo metro
mette la maglia e metà del reparto donna in una busta, lui intanto prende i
soldi, li scruta attentamente, li prende esatti per evitare l’agonia del resto,
nei suoi movimenti precisi e lenti. Qualcuno dietro si lamenta “quanto ci vuole
a pagare?” ma lui non si scomoda nemmeno a rispondere. Gli alieni hanno altro
da fare. E quando stanno per uscire la commessa si fa trovare davanti l’uscita,
tiene la porta aperta e dice scandendo le parole “ARRIVEDERCI” l’alieno saluta
e augura anche un buon lavoro (non tutti lo fanno quando escono da un ufficio o
da un negozio). L’alieno e la compagna attraversano la Terra tra mille
ostacoli, lui fa finta di vedere la città mentre passeggia ma in realtà deve
stare concentrato sulle mattonelle del marciapiede ed a volte su un escremento
di cane, su un vaso di fiori parcheggiato per metà marciapiede. E’ davvero
difficile vivere sulla terra. E mentre passeggiano e lei gli parla del nuovo
fidanzato dell’amica di sempre lui per caso sente un “tic tic tic tic” si volta
ad esaminare con attenzione e scopre sull’altro marciapiede un uomo con un
bastone bianco “Oh guarda, un cieco! Con un bastone… il mio bastone è sempre lì
in stand-by nello zaino. Ma prima o poi dovrò riprenderlo. Solo che…” adesso
cala il silenzio tra i due, l’alieno riflette sulla necessità di utilizzare
quel bastone bianco e pensa a quanto sarebbe difficile entrare in un negozio e
chiedere una t-shirt gialla ad una commessa se hai in mano un bastone. Quanto
sarebbe difficile spiegare che puoi vedere qualcosa di giallo (che poi lo vedi
rosa) avendo in mano un bastone.
Come se
avere una degenerazione retinica non bastasse,
come se
impiegare il doppio di tempo per fare qualsiasi cosa non bastasse,
come se
dover rinunciare alla propria autonomia per colpa di una città inaccessibile non
bastasse
Ma per
fortuna sulla Terra esistono anche alieni coraggiosi, che ogni giorno si alzano
e pensano… ad inseguire una gazzella? Ma nemmeno per sogno! Pensano che è il
giorno giusto per sfidare l’ignoranza, così da poter entrare in un negozio con
un bastone bianco e cercare una t-shirt gialla, o rosa, o bianca. Decide che è
il giorno giusto per informare, mischiarsi con questi terrestri che in fondo
poi, non sono così male e insieme ci si possono contagiare quelle malattie
deliziose tipiche degli abitanti dell’universo che sono la simpatia, l’ironia,
l’amicizia e la voglia di vivere sempre e nonostante tutto
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