La salute degli occhi passa da una corretta alimentazione.
Primaria per un buon mantenimento della capacità visiva e
per prevenire patologie è un adeguato apporto di vitamina A, che entra in gioco
nei processi di formazione dei pigmenti della retina, struttura oculare che
permette la vista.
La vitamina A viene ottenuta dalle reazioni chimiche
dell’organismo trasformando il beta-carotene, contenuto primariamente nelle
carote, ma anche in frutta e verdura di colore giallo-arancio. Come molte
vitamine, anche la vitamina A è sensibile al calore. Ciò significa che per
evitarne la degradazione sarebbe opportuno mangiare gli alimenti che la
contengono senza cuocerli.
Utili per aiutare a contrastare malattie della vista come
miopia, degenerazione della retina e retinopatia diabetica sono i mirtilli.
Contenendo antocianine, agiscono migliorando la circolazione sanguigna dei
capillari oculari e quindi la sensibilità alla luce.
Altri antiossidanti favorevoli alla vista sono Luteina e
Zeaxantina, presenti nel tuorlo d’uovo.
Luteina
Luteina
Nome IUPAC,ε-carotene-3,3'-dioloCaratteristiche generali
Massa molecolare (u)568,871Aspetto Solido cristallino
arancione
Proprietà chimico-fisicheSolubilità in acquainsolubileLa
luteina è una xantofilla, di formula C40H56O2, corrispondente a quella del beta
carotene con due gruppi ossidrilici negli anelli terminali.
Dal punto di vista commerciale la principale fonte di
luteina è costituita dai fiori di Tagetes erecta. La luteina, sotto forma di
diestere palmitico (Helenen o Helenium), è contenuta nei petali di questi
fiori, ampiamente coltivati allo scopo nell’America latina, e ne viene estratta
con solvente. L’estratto ottenuto, ad una concentrazione del 5-15% , può essere
usato tal quale o sottoposto a saponificazione per ottenere la luteina sotto
forma di alcol libero.
Come additivo alimentare, la luteina è contrassegnata dal
codice E161b.
Zeaxantina
ZeaxantinaNome
IUPAC4-[18-(4-idrossi-2,6,6-trimetil-1-cicloesenil)-
3,7,12,16-tetrametil-octadeca-
1,3,5,7,9,11,13,15,17-nonaenil]-3,5,5-trimetil-cicloes-3-en-1-oloNomi
alternativi3,3'-diol-β,β-caroteneCaratteristiche generaliFormula bruta o
molecolareC40H56O2Massa molecolare (u)568,88
Aspetto liquido giallo-arancio
Proprietà chimico-fisiche
La zeaxantina (zea=mais, xantina=xantine) è una sostanza
colorante naturale di colore giallo-arancio, un carotenoide della classe delle
xantofille, una versione maggiormente ossidata del carotene.
Di formula bruta C40H56O2, insieme al carotene è responsabile
del colore nei chicchi di mais, nel tuorlo d'uovo, si trova anche nei peperoni
rossi, nel mango e nel succo d'arancia in quantità mediocri e si trova in
maggiori percentuali nei cibi vegetali quali spinaci, broccoli, radicchio
rosso, piselli verdi, crescione etc. In natura si trova anche un isomero
chiamato luteina che differisce per la posizione di alcuni doppi legami e
perché possiede tre stereocentri contro i due presenti nella zeaxantina.
L'isomero più largamente diffuso in natura è il (3R,3'R), seguito dal (3R,3'S)
mentre l'isomero (3S,3'S) è scarsamente presente. Gli isomeri (3R,3'S) e
(3S,3'R) sono identici e pertanto costituiscono un'unica molecola chiamata
meso-zeaxantina.
Proprietà
La maggior proprietà naturale della zeaxantina è legata alla
sua capacità di assorbire radiazioni solari eccedenti che interferirebbero
nella fotosintesi (un eccesso di irraggiamento solare comporta danni ai
vegetali simili a quelli prodotti dalle bruciature o dall'assenza d'acqua).
A livello fisiologico è stato dimostrato che i carotenoidi
zeaxantina e luteina proteggono le cellule della retina la cui degradazione è
una delle cause più diffuse di cecità negli anziani.
Usato come colorante alimentare e codificato come E161h.
Vitamina A per la vista
La Vitamina A è la “vitamina della vista” per eccellenza e,
forse non tutti sanno, che è importante per la visione notturna o crepuscolare,
cioè per vedere in condizioni di scarsa luminosità.
Carenze di Vitamina A, infatti, si manifestano
principalmente come una diminuzione della capacità di vedere bene anche dopo il
tramonto o in condizioni di scarsissima luce.
Seguendo una dieta sana ed equilibrata nei paesi occidentali
e in Italia è difficile mostrare una carenza di Vitamina A. Essa si trova,
infatti, in molti alimenti sia di origine animale sia di origine vegetale,
rendendola quindi disponibile anche per chi segue un regime alimentare
vegetariano.
Tra le fonti animali si ricordano fegato, latticini, uova e
pesce, mentre tra le fonti di origine vegetale ricordiamo soprattutto la frutta
e la verdura di colore giallo-arancio come albicocche, carote, melone,
peperoni, ma anche broccoli e verdure a foglia verde. Frutta e verdura
contengono precursori della Vitamina A (i carotenoidi) che vengono trasformati
in Vitamina A dalle reazioni chimiche che avvengono nelle cellule
dell’organismo.
Gli occhi sono lo specchio della salute. Molte volte infatti
problemi di salute, anche lievi come un periodo di stress, possono dare
manifestazioni anche a livello oculare come, ad esempio, arrossamenti e
momentanei cali di vista.
Molti problemi agli occhi possono poi avere origine da
carenze nutrizionali, specialmente di vitamine o sali minerali e,
conseguentemente, possono essere prevenuti grazie a una dieta varia e ricca di
elementi nutrizionali preziosi per la vista.
Per questo frutta e verdura, principali fonti di vitamine e
sali minerali, aiutano a mantenere gli occhi in salute. Gli esperti
raccomandano di mangiare molta frutta e verdura, soprattutto varia e di
stagione, un’abitudine da insegnare ai bambini sin dalla tenera età, così che
gli occhi mantengano a lungo la loro piena funzionalità.
Tra le numerose vitamine amiche della vista, si ricorda la
Vitamina A, che può essere assunta come tale attraverso alimenti come fegato,
latticini, uova e pesce, oppure come precursori, cioè molecole che l’organismo
trasforma in Vitamina A, chiamati carotenoidi. Questi ultimi si ritrovano
soprattutto nella frutta di colore giallo-arancio, ma anche nei broccoli e
nelle verdure a foglia verde; la Vitamina B è presente in alimenti come il
fegato, le verdure a foglia verde, i legumi e le uova.
Ancora, la Vitamina E è contenuta nei semi e negli oli da
questi derivati, i cereali, la frutta e la verdura. Purché siano consumati
possibilmente senza cottura che diminuisce il contenuto di questa vitamina.
Tra i micronutrienti, ricordiamo lo Zinco, il quale è
presente in elevata concentrazione nelle ostriche, nei cereali per la prima
colazione, nel fegato bovino, nel lievito di birra e nel cioccolato fondente.
Uova e spinaci amici della vista
Per mantenere una buona vista è importante limitare di
sottoporre gli occhi a sforzi eccessivi. Al giorno d’oggi, una delle maggiori
fonti di stress per gli occhi è il computer che, in ufficio e in casa, è sempre
presente e spesso acceso.
Ciò che può sforzare l’occhio in questo senso sono i lunghi
periodi in cui esso è sottoposto alla luminosità intensa dello schermo. Si
determina, così, uno stress ossidativo, che tende a deteriorare le capacità
visive dell’occhio stesso.
Come difendere la nostra vista, non potendo per ovvie
ragioni eliminare l’uso del computer? Un aiuto considerevole arriva da una
corretta alimentazione. Che sia ricca di Luteina, un carotenoide con proprietà
antiossidanti e protettive della vista. La luteina, infatti, combatte i radicali
liberi derivati dallo stress ossidativo, ostacolando il processo di
invecchiamento della retina.
Indicazioni, queste, che arrivano da uno studio scientifico
pubblicato sul British Journal of Nutrition che ha correlato la quantità di
Luteina nel sangue e la sensibilità dell’occhio al contrasto luminoso.
In particolare, la quantità di luteina che favorisce
l’aumento dell’acuità visiva è pari a 12 mg. Questo carotenoide si trova in
vari alimenti. Tra quelli che ne contengono una maggiore quantità ci sono il tuorlo
d’ovo, gli spinaci, l'insalata verde, i porri, i piselli, il cavolo e il mais.
Oltre alla Luteina, è bene ricordare che la salute
dell’occhio viene mantenuta anche grazie ad un corretto apporto di alimenti
contenenti betacarotene e di verdure di colore scuro.
Per una vista perfetta ricordiamoci, allora, di mettere nel
piatto bieta, carote, albicocche, frutti di bosco, frutta secca, cereali
integrali, frutti di mare, pesce, carne e pollame.
ZAFFERANO E LICOPENE ED OCCHIO
La verdura e la frutta sono vere bombe di salute per tutto
l'organismo e quindi per l'occhio!!
Nessuno pensa mai a due sostanze importantissime come il
LICOPENE E lo ZAFFERANO.
Il licopene è il colorante rosso presente principalmente nel
pomodoro e nei prodotti da esso derivati (salse, sughi, concentrati, etc.), ed
è caratterizzato da un'energica attività antiossidante. Il contenuto di
licopene nelle bacche di pomodoro dipende dalla varietà e dal suo grado di
maturazione. Pomodori maturi possono contenere 30-100 mg di licopene per kg di
prodotto fresco.
Il licopene appartiene al gruppo dei carotenoidi, una
famiglia di composti presenti in molte specie di frutta e vegetali. I
carotenoidi presenti in natura sono oltre 600; di questi solo 20 sono stati
trovati nei sangue e nei tessuti umani.
Il licopene è il carotenoide maggiormente presente
nell'organismo umano, seguito da β-carotene, luteina e zeaxantina. L'organismo
umano non è in grado di sintetizzare il licopene e pertanto esso può essere
assunto solo tramite la dieta(FRUTTA E VERDURA COLORATA DI ROSSO!!!!).
Oltre l'80% del licopene presente nel corpo umano deriva da
consumo di pomodoro o di prodotti da esso derivati.
Il licopene ha mostrato considerevoli proprietà
antiossidanti in vivo risultando più efficace del β-carotene e della luteina.
La somministrazione di licopene con la dieta incrementa la sua concentrazione
nel plasma ed il potenziale antiossidante totale dell'organismo E QUINDI E'
UTILISSIMO SIA AL CRISTALLINO(CATARATTA) CHE AL VITREO(DEGENERAZIONE) CHE ALLA
RETINA(DEGENERAZIONE MACULARE
SENILE).
I meccanismi d’azione del licopene e il suo ruolo nelle
malattie croniche :
La maggiore fonte dietetica di licopene è rappresentata dal
pomodoro (Solanum lycopersicum) da cui prende anche il nome, e dai suoi
derivati, nei quali rappresenta il 60% del contenuto totale in carotenoidi. Il
contenuto in licopene è influenzato dal livello di maturazione del pomodoro, è
stato calcolato infatti che in pomodori rossi e maturi sono presenti 50 mg/kg
di licopene, mentre la concentrazione scende a 5 mg/kg nelle varietà gialle.
Altre fonti naturali di licopene sono meloni, guava e pompelmi rosa. La
concentrazione di licopene nel siero umano è strettamente correlata
all’assunzione prolungata di queste materie prime. Inoltre la biodisponibilità
del composto sembra essere più elevata nei prodotti trattati termicamente (ad
esempio salse di pomodoro) rispetto ai prodotti crudi.
Il licopene è il carotenoide predominante nel plasma umano,
in cui le concentrazioni variano da 0.22 a 1.06 nmoli/ml. La concentrazione
media di licopene nel plasma varia ampiamente nelle diverse popolazioni,
riflettendo il consumo di pomodoro e suoi derivati. La distribuzione nei
tessuti corporei non è uniforme ma correlata alla presenza di lipidi: il
licopene è più abbondante nel tessuto adiposo, nei testicoli e nel liquido
seminale, nelle ghiandole surrenali, nel fegato, nella prostata e nella
mammella.
Essendo il licopene una sostanza lipofila, il suo
assorbimento è correlato alla presenza di grassi nella dieta. La cottura dei cibi
può aumentarne la biodisponibilità grazie alla dissociazione dei complessi
proteici in cui è incorporato o per la dispersione degli aggregati cristallini
di carotenoidi. Nell’intestino, in presenza degli acidi biliari, il licopene è
solubilizzato, incorporato in micelle e assorbito dalla mucosa per trasporto
passivo. La molecola intatta può essere incorporata in chilomicroni e
trasportata all’interno del sistema linfatico. Sembra che non esistano proteine
di trasporto specifiche per questo composto, ma che venga trasportato dalle
lipoproteine, in particolare quelle a bassa densità (LDL).
Nonostante non possieda attività di precursore della
vitamina A, esso appare eccezionalmente antiossidante, in virtù della sua
struttura achilica, del numero di doppi legami coniugati e della sua elevata
idrofobicità.
Distribuzione tissutale del
licopeneTessutinmol/gFegato1.28–5.72Rene0.15–0.62Surrenali1.9–21.6Testicoli4.34–21.4Ovaio0.25–0.28Tessuto
adiposo0.2–1.3Polmone0.22–0.57Colon0.31Mammella0.78Pelle0.42
Dopo l'ingestione, il licopene è incorporato in micelle
lipidiche nel piccolo intestino; le micelle sono formate da grassi alimentari e
da acidi biliari, questi aiutano a solubilizzare la coda idrofobica del
licopene facilitando l'assorbimento sulle cellule della mucosa intestinale con
un meccanismo di trasporto passivo. Poco si sa circa il metabolismo epatico di
licopene, ma come gli altri carotenoidi, il licopene è incorporato in
chilomicroni e viene rilasciato nel sistema linfatico. Nel plasma, il licopene
è distribuito nelle frazioni densità molto basse e lipoproteine a bassa.Il
licopene è soprattutto distribuito nei tessuti grassi e elle ghiandole
surrenali nel fegato e nei testicoli.
Lo ZAFFERANO è un alimento farmaco, un cibo che può avere
riflessi benefici sulla nostra salute. È anzi uno dei cibi più studiati al
momento, in particolare per la sua potente azione antiossidante. Lo zafferano
contrasta efficacemente alcuni nostri nemici ben noti: i radicali liberi. Si
tratta di molecole instabili che si comportano come vere e proprie tossine. I
radicali liberi attaccano le cellule provocando il loro invecchiamento e questo
facilita la comparsa di numerose malattie, soprattutto quelle
cardiocircolatorie e i tumori.
La pianta è una iridacea ed appartiene al genere Crocus di
cui fanno parte circa 80 specie. La pianta adulta è costituita da un
bulbo-tubero di un diametro di circa 5 cm. Il bulbo contiene circa 20 gemme
indifferenziate dalle quali si originano tutti gli organi della pianta, in
genere però sono solo 3 le gemme principali che daranno origine ai fiori e alle
foglie, mentre le altre, più piccole, produrranno solo bulbi secondari. Durante
lo sviluppo vegetativo dalle gemme principali del bulbo si sviluppano i getti,
uno per ogni gemma; per cui da ogni bulbo ne spunteranno circa 2 o 3. I getti
spuntano dal terreno avvolti da una bianca e dura cuticola protettiva, che
permette alla pianta di perforare la crosta del terreno.
Il getto contiene le foglie ed i fiori quasi completamente
sviluppati, una volta che è fuoriuscito dal terreno si apre e consente alle
foglie di allungarsi e al fiore di aprirsi completamente.
Il fiore dello zafferano è un perigonio formato da 6 petali
di colore violetto intenso. La parte maschile è costituita da 3 antere gialle
su cui è appoggiato il polline. La parte femminile è formata dall'ovario, stilo
e stimmi. Dall'ovario, collocato alla base del bulbo, si origina un lungo stilo
di colore giallo che dopo aver percorso tutto il getto raggiunge la base del
fiore, qui si divide in 3 lunghi stimmi di colore rosso intenso.
Le foglie del Crocus sativus sono molto strette e allungate.
In genere raggiungono la lunghezza di 30/35 cm, mentre non superano mai la
larghezza di 5 mm.
Il Crocus sativus è una pianta sterile triploide, è il
risultato di una intensiva selezione artificiale di una specie originaria
dell'isola di Creta, il Crocus cartwrightianus. Una selezione messa in atto dai
coltivatori che cercavano di migliorare la produzione degli stimmi. La sua
struttura genetica lo rende incapace di generare semi fertili, per questo
motivo la sua riproduzione è possibile solo per clonazione del bulbo madre e la
sua diffusione è strettamente legata all'assistenza umana.
L’alimentazione, però, ci consente di introdurre sostanze
che contrastano questi fenomeni degenerativi. Lo zafferano è una vera bomba dal
punto di vista dei carotenoidi, in particolare la crocina e la crocetina,
antiossidanti che agiscono contro i radicali liberi e quindi per le stesse
patologie sopra riportate.
ZAFFERANO E RETINA
Di eccellenza tanto sul fronte della diagnosi quanto su
quello della ricerca farmacologica è anche l'esperienza Magi-Gemelli di Roma.
Non è un caso che il Lazio sia secondo solo alla Lombardia per il numero di
famiglie che hanno effettuato test genetici al laboratorio Magi. Due le
sperimentazioni farmacologiche in atto. La prima è dedicata ai pazienti con la
malattia di Stargardt, affetti da una specifica mutazione. «La cura in
questione – spiega Benedetto Falsini - si basa sulla somministrazione orale di
un derivato dal crocus sativus, cioè lo zafferano, e mira a contrastare il
danno della patologia. Siamo già alla fase due di sperimentazione sui pazienti
che prevede di validarne l’efficacia, grazie al finanziamento avuto da
Telethon: i risultati sono interessanti. C’è poi una seconda sperimentazione
che utilizza il Nerve grow factor (Ngf), la proteina scoperta negli anni 50 dal
Nobel Rita Levi-Montalcini. La prima malattia per la quale abbiamo sperimentato
il Ngf è il glioma delle vie alte, una malattia rara di origine genetica che
causa un danno molto serio e che porta in genere alla cecità già nell’infanzia.
Abbiamo già osservato in alcuni casi un parziale recupero oltre al
rallentamento della progressione. Ora attendiamo di poter partire con la
seconda fase di studio e per questo abbiamo presentato un progetto di
finanziamento a Telethon». Ultima nota: a parte funghi e zafferano, dal 1993
c’è una cura per la retinite pigmentosa che si basa su vitamina A e olio di
fegato di merluzzo. Rallenta la progressione. Così come luteina e omega 3
prevengono l’invecchiamento del cristallino.
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