sabato 3 maggio 2014

CIBI UTILI PER I NOSTRI OCCHI




La salute degli occhi passa da una corretta alimentazione.
Primaria per un buon mantenimento della capacità visiva e per prevenire patologie è un adeguato apporto di vitamina A, che entra in gioco nei processi di formazione dei pigmenti della retina, struttura oculare che permette la vista. 


La vitamina A viene ottenuta dalle reazioni chimiche dell’organismo trasformando il beta-carotene, contenuto primariamente nelle carote, ma anche in frutta e verdura di colore giallo-arancio. Come molte vitamine, anche la vitamina A è sensibile al calore. Ciò significa che per evitarne la degradazione sarebbe opportuno mangiare gli alimenti che la contengono senza cuocerli.
Utili per aiutare a contrastare malattie della vista come miopia, degenerazione della retina e retinopatia diabetica sono i mirtilli. Contenendo antocianine, agiscono migliorando la circolazione sanguigna dei capillari oculari e quindi la sensibilità alla luce. 


Altri antiossidanti favorevoli alla vista sono Luteina e Zeaxantina, presenti nel tuorlo d’uovo.

Luteina
Luteina
Nome IUPAC,ε-carotene-3,3'-dioloCaratteristiche generali
Massa molecolare (u)568,871Aspetto Solido cristallino arancione
Proprietà chimico-fisicheSolubilità in acquainsolubileLa luteina è una xantofilla, di formula C40H56O2, corrispondente a quella del beta carotene con due gruppi ossidrilici negli anelli terminali.
Dal punto di vista commerciale la principale fonte di luteina è costituita dai fiori di Tagetes erecta. La luteina, sotto forma di diestere palmitico (Helenen o Helenium), è contenuta nei petali di questi fiori, ampiamente coltivati allo scopo nell’America latina, e ne viene estratta con solvente. L’estratto ottenuto, ad una concentrazione del 5-15% , può essere usato tal quale o sottoposto a saponificazione per ottenere la luteina sotto forma di alcol libero.
Come additivo alimentare, la luteina è contrassegnata dal codice E161b.
Zeaxantina
ZeaxantinaNome IUPAC4-[18-(4-idrossi-2,6,6-trimetil-1-cicloesenil)-
3,7,12,16-tetrametil-octadeca-
1,3,5,7,9,11,13,15,17-nonaenil]-3,5,5-trimetil-cicloes-3-en-1-oloNomi alternativi3,3'-diol-β,β-caroteneCaratteristiche generaliFormula bruta o molecolareC40H56O2Massa molecolare (u)568,88
Aspetto liquido giallo-arancio
Proprietà chimico-fisiche
La zeaxantina (zea=mais, xantina=xantine) è una sostanza colorante naturale di colore giallo-arancio, un carotenoide della classe delle xantofille, una versione maggiormente ossidata del carotene.
Di formula bruta C40H56O2, insieme al carotene è responsabile del colore nei chicchi di mais, nel tuorlo d'uovo, si trova anche nei peperoni rossi, nel mango e nel succo d'arancia in quantità mediocri e si trova in maggiori percentuali nei cibi vegetali quali spinaci, broccoli, radicchio rosso, piselli verdi, crescione etc. In natura si trova anche un isomero chiamato luteina che differisce per la posizione di alcuni doppi legami e perché possiede tre stereocentri contro i due presenti nella zeaxantina. L'isomero più largamente diffuso in natura è il (3R,3'R), seguito dal (3R,3'S) mentre l'isomero (3S,3'S) è scarsamente presente. Gli isomeri (3R,3'S) e (3S,3'R) sono identici e pertanto costituiscono un'unica molecola chiamata meso-zeaxantina.
Proprietà
La maggior proprietà naturale della zeaxantina è legata alla sua capacità di assorbire radiazioni solari eccedenti che interferirebbero nella fotosintesi (un eccesso di irraggiamento solare comporta danni ai vegetali simili a quelli prodotti dalle bruciature o dall'assenza d'acqua).
A livello fisiologico è stato dimostrato che i carotenoidi zeaxantina e luteina proteggono le cellule della retina la cui degradazione è una delle cause più diffuse di cecità negli anziani.
Usato come colorante alimentare e codificato come E161h.
Vitamina A per la vista
La Vitamina A è la “vitamina della vista” per eccellenza e, forse non tutti sanno, che è importante per la visione notturna o crepuscolare, cioè per vedere in condizioni di scarsa luminosità.
Carenze di Vitamina A, infatti, si manifestano principalmente come una diminuzione della capacità di vedere bene anche dopo il tramonto o in condizioni di scarsissima luce.
Seguendo una dieta sana ed equilibrata nei paesi occidentali e in Italia è difficile mostrare una carenza di Vitamina A. Essa si trova, infatti, in molti alimenti sia di origine animale sia di origine vegetale, rendendola quindi disponibile anche per chi segue un regime alimentare vegetariano.
Tra le fonti animali si ricordano fegato, latticini, uova e pesce, mentre tra le fonti di origine vegetale ricordiamo soprattutto la frutta e la verdura di colore giallo-arancio come albicocche, carote, melone, peperoni, ma anche broccoli e verdure a foglia verde. Frutta e verdura contengono precursori della Vitamina A (i carotenoidi) che vengono trasformati in Vitamina A dalle reazioni chimiche che avvengono nelle cellule dell’organismo.
Gli occhi sono lo specchio della salute. Molte volte infatti problemi di salute, anche lievi come un periodo di stress, possono dare manifestazioni anche a livello oculare come, ad esempio, arrossamenti e momentanei cali di vista.
Molti problemi agli occhi possono poi avere origine da carenze nutrizionali, specialmente di vitamine o sali minerali e, conseguentemente, possono essere prevenuti grazie a una dieta varia e ricca di elementi nutrizionali preziosi per la vista.
Per questo frutta e verdura, principali fonti di vitamine e sali minerali, aiutano a mantenere gli occhi in salute. Gli esperti raccomandano di mangiare molta frutta e verdura, soprattutto varia e di stagione, un’abitudine da insegnare ai bambini sin dalla tenera età, così che gli occhi mantengano a lungo la loro piena funzionalità.
Tra le numerose vitamine amiche della vista, si ricorda la Vitamina A, che può essere assunta come tale attraverso alimenti come fegato, latticini, uova e pesce, oppure come precursori, cioè molecole che l’organismo trasforma in Vitamina A, chiamati carotenoidi. Questi ultimi si ritrovano soprattutto nella frutta di colore giallo-arancio, ma anche nei broccoli e nelle verdure a foglia verde; la Vitamina B è presente in alimenti come il fegato, le verdure a foglia verde, i legumi e le uova.
Ancora, la Vitamina E è contenuta nei semi e negli oli da questi derivati, i cereali, la frutta e la verdura. Purché siano consumati possibilmente senza cottura che diminuisce il contenuto di questa vitamina.
Tra i micronutrienti, ricordiamo lo Zinco, il quale è presente in elevata concentrazione nelle ostriche, nei cereali per la prima colazione, nel fegato bovino, nel lievito di birra e nel cioccolato fondente.

Uova e spinaci amici della vista

Per mantenere una buona vista è importante limitare di sottoporre gli occhi a sforzi eccessivi. Al giorno d’oggi, una delle maggiori fonti di stress per gli occhi è il computer che, in ufficio e in casa, è sempre presente e spesso acceso.
Ciò che può sforzare l’occhio in questo senso sono i lunghi periodi in cui esso è sottoposto alla luminosità intensa dello schermo. Si determina, così, uno stress ossidativo, che tende a deteriorare le capacità visive dell’occhio stesso.
Come difendere la nostra vista, non potendo per ovvie ragioni eliminare l’uso del computer? Un aiuto considerevole arriva da una corretta alimentazione. Che sia ricca di Luteina, un carotenoide con proprietà antiossidanti e protettive della vista. La luteina, infatti, combatte i radicali liberi derivati dallo stress ossidativo, ostacolando il processo di invecchiamento della retina.
Indicazioni, queste, che arrivano da uno studio scientifico pubblicato sul British Journal of Nutrition che ha correlato la quantità di Luteina nel sangue e la sensibilità dell’occhio al contrasto luminoso.
In particolare, la quantità di luteina che favorisce l’aumento dell’acuità visiva è pari a 12 mg. Questo carotenoide si trova in vari alimenti. Tra quelli che ne contengono una maggiore quantità ci sono il tuorlo d’ovo, gli spinaci, l'insalata verde, i porri, i piselli, il cavolo e il mais.
Oltre alla Luteina, è bene ricordare che la salute dell’occhio viene mantenuta anche grazie ad un corretto apporto di alimenti contenenti betacarotene e di verdure di colore scuro.
Per una vista perfetta ricordiamoci, allora, di mettere nel piatto bieta, carote, albicocche, frutti di bosco, frutta secca, cereali integrali, frutti di mare, pesce, carne e pollame.
ZAFFERANO E LICOPENE ED OCCHIO 

La verdura e la frutta sono vere bombe di salute per tutto l'organismo e quindi per l'occhio!!
Nessuno pensa mai a due sostanze importantissime come il LICOPENE E lo ZAFFERANO.
Il licopene è il colorante rosso presente principalmente nel pomodoro e nei prodotti da esso derivati (salse, sughi, concentrati, etc.), ed è caratterizzato da un'energica attività antiossidante. Il contenuto di licopene nelle bacche di pomodoro dipende dalla varietà e dal suo grado di maturazione. Pomodori maturi possono contenere 30-100 mg di licopene per kg di prodotto fresco.
Il licopene appartiene al gruppo dei carotenoidi, una famiglia di composti presenti in molte specie di frutta e vegetali. I carotenoidi presenti in natura sono oltre 600; di questi solo 20 sono stati trovati nei sangue e nei tessuti umani.
Il licopene è il carotenoide maggiormente presente nell'organismo umano, seguito da β-carotene, luteina e zeaxantina. L'organismo umano non è in grado di sintetizzare il licopene e pertanto esso può essere assunto solo tramite la dieta(FRUTTA E VERDURA COLORATA DI ROSSO!!!!).
Oltre l'80% del licopene presente nel corpo umano deriva da consumo di pomodoro o di prodotti da esso derivati.
Il licopene ha mostrato considerevoli proprietà antiossidanti in vivo risultando più efficace del β-carotene e della luteina. La somministrazione di licopene con la dieta incrementa la sua concentrazione nel plasma ed il potenziale antiossidante totale dell'organismo E QUINDI E' UTILISSIMO SIA AL CRISTALLINO(CATARATTA) CHE AL VITREO(DEGENERAZIONE) CHE ALLA RETINA(DEGENERAZIONE MACULARE
SENILE).
I meccanismi d’azione del licopene e il suo ruolo nelle malattie croniche :


La maggiore fonte dietetica di licopene è rappresentata dal pomodoro (Solanum lycopersicum) da cui prende anche il nome, e dai suoi derivati, nei quali rappresenta il 60% del contenuto totale in carotenoidi. Il contenuto in licopene è influenzato dal livello di maturazione del pomodoro, è stato calcolato infatti che in pomodori rossi e maturi sono presenti 50 mg/kg di licopene, mentre la concentrazione scende a 5 mg/kg nelle varietà gialle. Altre fonti naturali di licopene sono meloni, guava e pompelmi rosa. La concentrazione di licopene nel siero umano è strettamente correlata all’assunzione prolungata di queste materie prime. Inoltre la biodisponibilità del composto sembra essere più elevata nei prodotti trattati termicamente (ad esempio salse di pomodoro) rispetto ai prodotti crudi.
Il licopene è il carotenoide predominante nel plasma umano, in cui le concentrazioni variano da 0.22 a 1.06 nmoli/ml. La concentrazione media di licopene nel plasma varia ampiamente nelle diverse popolazioni, riflettendo il consumo di pomodoro e suoi derivati. La distribuzione nei tessuti corporei non è uniforme ma correlata alla presenza di lipidi: il licopene è più abbondante nel tessuto adiposo, nei testicoli e nel liquido seminale, nelle ghiandole surrenali, nel fegato, nella prostata e nella mammella.
Essendo il licopene una sostanza lipofila, il suo assorbimento è correlato alla presenza di grassi nella dieta. La cottura dei cibi può aumentarne la biodisponibilità grazie alla dissociazione dei complessi proteici in cui è incorporato o per la dispersione degli aggregati cristallini di carotenoidi. Nell’intestino, in presenza degli acidi biliari, il licopene è solubilizzato, incorporato in micelle e assorbito dalla mucosa per trasporto passivo. La molecola intatta può essere incorporata in chilomicroni e trasportata all’interno del sistema linfatico. Sembra che non esistano proteine di trasporto specifiche per questo composto, ma che venga trasportato dalle lipoproteine, in particolare quelle a bassa densità (LDL).
Nonostante non possieda attività di precursore della vitamina A, esso appare eccezionalmente antiossidante, in virtù della sua struttura achilica, del numero di doppi legami coniugati e della sua elevata idrofobicità.

Distribuzione tissutale del licopeneTessutinmol/gFegato1.28–5.72Rene0.15–0.62Surrenali1.9–21.6Testicoli4.34–21.4Ovaio0.25–0.28Tessuto adiposo0.2–1.3Polmone0.22–0.57Colon0.31Mammella0.78Pelle0.42
Dopo l'ingestione, il licopene è incorporato in micelle lipidiche nel piccolo intestino; le micelle sono formate da grassi alimentari e da acidi biliari, questi aiutano a solubilizzare la coda idrofobica del licopene facilitando l'assorbimento sulle cellule della mucosa intestinale con un meccanismo di trasporto passivo. Poco si sa circa il metabolismo epatico di licopene, ma come gli altri carotenoidi, il licopene è incorporato in chilomicroni e viene rilasciato nel sistema linfatico. Nel plasma, il licopene è distribuito nelle frazioni densità molto basse e lipoproteine ​​a bassa.Il licopene è soprattutto distribuito nei tessuti grassi e elle ghiandole surrenali nel fegato e nei testicoli.
Lo ZAFFERANO è un alimento farmaco, un cibo che può avere riflessi benefici sulla nostra salute. È anzi uno dei cibi più studiati al momento, in particolare per la sua potente azione antiossidante. Lo zafferano contrasta efficacemente alcuni nostri nemici ben noti: i radicali liberi. Si tratta di molecole instabili che si comportano come vere e proprie tossine. I radicali liberi attaccano le cellule provocando il loro invecchiamento e questo facilita la comparsa di numerose malattie, soprattutto quelle cardiocircolatorie e i tumori.

La pianta è una iridacea ed appartiene al genere Crocus di cui fanno parte circa 80 specie. La pianta adulta è costituita da un bulbo-tubero di un diametro di circa 5 cm. Il bulbo contiene circa 20 gemme indifferenziate dalle quali si originano tutti gli organi della pianta, in genere però sono solo 3 le gemme principali che daranno origine ai fiori e alle foglie, mentre le altre, più piccole, produrranno solo bulbi secondari. Durante lo sviluppo vegetativo dalle gemme principali del bulbo si sviluppano i getti, uno per ogni gemma; per cui da ogni bulbo ne spunteranno circa 2 o 3. I getti spuntano dal terreno avvolti da una bianca e dura cuticola protettiva, che permette alla pianta di perforare la crosta del terreno.
Il getto contiene le foglie ed i fiori quasi completamente sviluppati, una volta che è fuoriuscito dal terreno si apre e consente alle foglie di allungarsi e al fiore di aprirsi completamente.
Il fiore dello zafferano è un perigonio formato da 6 petali di colore violetto intenso. La parte maschile è costituita da 3 antere gialle su cui è appoggiato il polline. La parte femminile è formata dall'ovario, stilo e stimmi. Dall'ovario, collocato alla base del bulbo, si origina un lungo stilo di colore giallo che dopo aver percorso tutto il getto raggiunge la base del fiore, qui si divide in 3 lunghi stimmi di colore rosso intenso.
Le foglie del Crocus sativus sono molto strette e allungate. In genere raggiungono la lunghezza di 30/35 cm, mentre non superano mai la larghezza di 5 mm.
Il Crocus sativus è una pianta sterile triploide, è il risultato di una intensiva selezione artificiale di una specie originaria dell'isola di Creta, il Crocus cartwrightianus. Una selezione messa in atto dai coltivatori che cercavano di migliorare la produzione degli stimmi. La sua struttura genetica lo rende incapace di generare semi fertili, per questo motivo la sua riproduzione è possibile solo per clonazione del bulbo madre e la sua diffusione è strettamente legata all'assistenza umana.


L’alimentazione, però, ci consente di introdurre sostanze che contrastano questi fenomeni degenerativi. Lo zafferano è una vera bomba dal punto di vista dei carotenoidi, in particolare la crocina e la crocetina, antiossidanti che agiscono contro i radicali liberi e quindi per le stesse patologie sopra riportate.

ZAFFERANO E RETINA

Di eccellenza tanto sul fronte della diagnosi quanto su quello della ricerca farmacologica è anche l'esperienza Magi-Gemelli di Roma. Non è un caso che il Lazio sia secondo solo alla Lombardia per il numero di famiglie che hanno effettuato test genetici al laboratorio Magi. Due le sperimentazioni farmacologiche in atto. La prima è dedicata ai pazienti con la malattia di Stargardt, affetti da una specifica mutazione. «La cura in questione – spiega Benedetto Falsini - si basa sulla somministrazione orale di un derivato dal crocus sativus, cioè lo zafferano, e mira a contrastare il danno della patologia. Siamo già alla fase due di sperimentazione sui pazienti che prevede di validarne l’efficacia, grazie al finanziamento avuto da Telethon: i risultati sono interessanti. C’è poi una seconda sperimentazione che utilizza il Nerve grow factor (Ngf), la proteina scoperta negli anni 50 dal Nobel Rita Levi-Montalcini. La prima malattia per la quale abbiamo sperimentato il Ngf è il glioma delle vie alte, una malattia rara di origine genetica che causa un danno molto serio e che porta in genere alla cecità già nell’infanzia. Abbiamo già osservato in alcuni casi un parziale recupero oltre al rallentamento della progressione. Ora attendiamo di poter partire con la seconda fase di studio e per questo abbiamo presentato un progetto di finanziamento a Telethon». Ultima nota: a parte funghi e zafferano, dal 1993 c’è una cura per la retinite pigmentosa che si basa su vitamina A e olio di fegato di merluzzo. Rallenta la progressione. Così come luteina e omega 3 prevengono l’invecchiamento del cristallino.

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