VI RIPORTO QUI LA LETTERA CHE L'AMICO ANGELO COSTANTINO SARTORIS DI TORINO, HA INVIATO AI 4 PRESIDENTI, RIGUARDA LA SORDOCECITA' ED E' MOLTO IMPORTANTE QUANTO SEMPLICE E LINEARE E SPERO TANTO CHE SI POSSA OTTENERE UNA GIUSTA LEGGE IN MERITO ALLA SORDOCECITA'
Al sig.
Presidente della
Repubblica
Italiana
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del
Quirinale
00187 Torino
e
Al sig.
Presidente del Senato
Della Repubblica
Italiana
On. Pietro Grasso
Palazzo
Madama
Piazza Madama
00186 Roma
e
Alla sig.ra, Presidente
della
Camera dei
deputati
Della
Repubblica Italiana
On. Laura Boldrini
Palazzo
Montecitorio
Piazza
Montecitorio
00186 Roma
e
Al sig. Presidente
del
Consiglio dei
Ministri
Dott. Matteo Renzi
Palazzo Chigi
Piazza
Colonna 370
00187 Roma
Oggetto:
Sordocecità. Legge 24 giugno 2010 n° 107 e risoluzione Europea del 12 aprile
2004 “DICHIARAZIONE SCRITTA SUI DIRITTI DELLE PERSONE
SORDOCIECHE”.
Il parlamento
Italiano, a seguito della dichiarazione scritta sui diritti delle persone sordocieche,
ha approvato la legge 107, il 23 luglio 2010.
La dichiarazione del
parlamento Europeo, invita gli stati membri a riconoscere la sordocecità come
disabilità distinta (punto A), affermando che le persone sordocieche
necessitano di un sostegno specifico (punto D),
Questa dichiarazione
spiega anche chi sono le persone sordocieche (al punto C) tenendo
in considerazione che talune di queste persone sono completamente sorde e
cieche, ma che la maggior parte di esse mantiene un uso parziale di uno o di
entrambi i sensi.
La sordocecità, non è la somma di due disabilità, è una
pluriminorazione a sé. Il limite nella capacità di comunicare e di orientarsi
non è la somma di due limiti.
In sintesi: Chi non sente, ma vede in modo sufficiente, può
comunicare con la lettura labiale o con il linguaggio internazionale dei segni
tramite comunicatori qualificati. Può leggere e scrivere normalmente verso
tutti e può, con i dovuti accorgimenti, guidare l’automobile. Riesce quindi in
parte a superare il limite a comunicare e rendersi autonomo nella mobilità.
Rimane comunque un limite sensoriale importante e grave.
Chi non vede ma sente, comunica normalmente, ascolta e interagisce
come i normovedenti, usa gli strumenti tecnologici come il telefono e il
computer, anche qui con i dovuti accorgimenti. Usa la segnografia Braille, che
però conoscono solo gli addetti ai lavori Il più grosso problema è l’autonomia
nelle cose di tutti i giorni e nella mobilità in autonomia (riesce a rendersi
autonomo solo in luoghi famigliari o conosciuti). Può, in caso di necessità, chiamare
un taxi e farsi condurre.
Per chi ha la pluriminorazione dei due sensi viata-udito, anche
nel caso di un minimo residuo in entrambi i sensi (ad esempio un cieco parziale
e un grado di sordità medio-grave), la comunicazione, nella maggior parte delle
occasioni è impedita e l’isolamento sensoriale, a seconda dei limiti può essere
assoluto. Chi è sordo cieco è persona che il più delle volte non può essere
lasciato solo e le persone che ha vicino devono essere in grado di comunicare
con lui. Muoversi in autonomia, nei casi meno gravi, comporta comunque una
condizione di grande pericolo per sé e per gli altri.
La legge 107/10, purtroppo si riconduce a leggi esistenti, come le
leggi 381/70 e 138/01 per la disabilità visiva e le leggi 380/70 e 95/06 per la
disabilità uditiva.
La normativa nel nostro ordinamento giuridico, riguardo la
disabilità uditiva, riconosce sorde solo le persone che nascono sorde o lo
diventano durante l’età evolutiva. Chi oltre questa età perde completamente
l’udito non è riconosciuto sordo, ma è considerato genericamente “disabile”.
Se questo è comprensibile per quanto riguarda la pura sordità (anche
se non condivisibile), applicare questa norma alle persone sordocieche è
iniquo, perché sordociechi si può diventarlo a qualunque età, per svariati
motivi e le necessità di queste persone e dei loro famigliari sono davvero
necessità importanti.
Chiediamo, alle istituzioni che Voi rappresentate di valutare, agendo
di conseguenza e nell’ambito delle Vostre competenze, la necessità di
modificare in modo adeguato la legge 24 giugno 2010 n°107, al fine di
permettere anche a queste persone di essere cittadini, Italiani ed Europei così
come stabilito dalla nostra Costituzione e dal comma 2 del punto D della dichiarazione scritta sui
diritti delle persone sordo cieche. Vi chiediamo la cortesia di informarci
della Vostra considerazione ed eventuali scelte in merito alla nostra
richiesta.
In attesa di un Vostro
riscontro, nell’augurarVi di riuscire ad operare sempre per il bene del nostro
Paese, Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti.
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