lunedì 14 luglio 2014

SORDOCECITA' E LEGGE DI RICONOSCIMENTO

VI RIPORTO QUI LA LETTERA CHE L'AMICO ANGELO COSTANTINO SARTORIS DI TORINO, HA INVIATO AI 4 PRESIDENTI, RIGUARDA LA SORDOCECITA' ED E' MOLTO IMPORTANTE QUANTO SEMPLICE E LINEARE E SPERO TANTO CHE SI POSSA OTTENERE UNA GIUSTA LEGGE IN MERITO ALLA SORDOCECITA'


Al sig. Presidente della
Repubblica Italiana
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
00187 Torino

e

Al sig. Presidente del Senato
Della Repubblica Italiana
On. Pietro Grasso
Palazzo Madama
Piazza Madama
00186 Roma

e

Alla sig.ra, Presidente della
Camera dei deputati
Della Repubblica Italiana
On. Laura Boldrini
Palazzo Montecitorio
Piazza Montecitorio
00186 Roma

e

Al sig. Presidente del
Consiglio dei Ministri
Dott. Matteo Renzi
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma


Oggetto: Sordocecità.  Legge 24 giugno 2010 n° 107 e risoluzione Europea del 12 aprile 2004 “DICHIARAZIONE SCRITTA SUI DIRITTI DELLE PERSONE SORDOCIECHE”.

Il parlamento Italiano, a seguito della dichiarazione scritta sui diritti delle persone sordocieche, ha approvato la legge 107, il 23 luglio 2010.
La dichiarazione del parlamento Europeo, invita gli stati membri a riconoscere la sordocecità come disabilità distinta (punto A), affermando che le persone sordocieche necessitano di un sostegno specifico (punto D),
Questa dichiarazione spiega anche chi sono le persone sordocieche (al punto C) tenendo in considerazione che talune di queste persone sono completamente sorde e cieche, ma che la maggior parte di esse mantiene un uso parziale di uno o di entrambi i sensi.

La sordocecità, non è la somma di due disabilità, è una pluriminorazione a sé. Il limite nella capacità di comunicare e di orientarsi non è la somma di due limiti.
In sintesi: Chi non sente, ma vede in modo sufficiente, può comunicare con la lettura labiale o con il linguaggio internazionale dei segni tramite comunicatori qualificati. Può leggere e scrivere normalmente verso tutti e può, con i dovuti accorgimenti, guidare l’automobile. Riesce quindi in parte a superare il limite a comunicare e rendersi autonomo nella mobilità. Rimane comunque un limite sensoriale importante e grave.
Chi non vede ma sente, comunica normalmente, ascolta e interagisce come i normovedenti, usa gli strumenti tecnologici come il telefono e il computer, anche qui con i dovuti accorgimenti. Usa la segnografia Braille, che però conoscono solo gli addetti ai lavori Il più grosso problema è l’autonomia nelle cose di tutti i giorni e nella mobilità in autonomia (riesce a rendersi autonomo solo in luoghi famigliari o conosciuti). Può, in caso di necessità, chiamare un taxi e farsi condurre.
Per chi ha la pluriminorazione dei due sensi viata-udito, anche nel caso di un minimo residuo in entrambi i sensi (ad esempio un cieco parziale e un grado di sordità medio-grave), la comunicazione, nella maggior parte delle occasioni è impedita e l’isolamento sensoriale, a seconda dei limiti può essere assoluto. Chi è sordo cieco è persona che il più delle volte non può essere lasciato solo e le persone che ha vicino devono essere in grado di comunicare con lui. Muoversi in autonomia, nei casi meno gravi, comporta comunque una condizione di grande pericolo per sé e per gli altri.

La legge 107/10, purtroppo si riconduce a leggi esistenti, come le leggi 381/70 e 138/01 per la disabilità visiva e le leggi 380/70 e 95/06 per la disabilità uditiva.

La normativa nel nostro ordinamento giuridico, riguardo la disabilità uditiva, riconosce sorde solo le persone che nascono sorde o lo diventano durante l’età evolutiva. Chi oltre questa età perde completamente l’udito non è riconosciuto sordo, ma è considerato genericamente “disabile”.
Se questo è comprensibile per quanto riguarda la pura sordità (anche se non condivisibile), applicare questa norma alle persone sordocieche è iniquo, perché sordociechi si può diventarlo a qualunque età, per svariati motivi e le necessità di queste persone e dei loro famigliari sono davvero necessità importanti.

Chiediamo, alle istituzioni che Voi rappresentate di valutare, agendo di conseguenza e nell’ambito delle Vostre competenze, la necessità di modificare in modo adeguato la legge 24 giugno 2010 n°107, al fine di permettere anche a queste persone di essere cittadini, Italiani ed Europei così come stabilito dalla nostra Costituzione e dal comma 2 del punto D della dichiarazione scritta sui diritti delle persone sordo cieche. Vi chiediamo la cortesia di informarci della Vostra considerazione ed eventuali scelte in merito alla nostra richiesta.
In attesa di un Vostro riscontro, nell’augurarVi di riuscire ad operare sempre per il bene del nostro Paese, Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti.




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